Marzamemi
Marzamemi è una frazione marinara di cui una parte è del comune di Pachino da cui dista circa 3 km e una seconda parte è del comune di Noto da cui dista 20 km. Si trova in provincia di Siracusa.
Etimologia
L’origine del nome Marzamemi è controversa: secondo alcuni deriverebbe dalle parole arabe marza significa ‘porto’ e memi significa ‘piccolo’, mentre secondo il glottologo netino Corrado Avolio il toponimo deriverebbe dall’arabo marsà ‘al hamam, cioè «baia delle tortore», per l’abbondante passo di questi uccelli in primavera. Simone Sultano, invece, rileva come alcuni lo fecero erroneamente derivare da marza e memi, ‘pidocchio’, perché le mamme solevano dire questa parola ricercando i parassiti tra i capelli dei figli. Antonino Terranova, infine, nel volume “Pachum Pachynos Pachino storie e leggende da Pachino a Capopassero”, cita anche un’altra tesi, secondo la quale Memi sarebbe riferito ad “Eufemio, l’ex comandante della flotta bizantina il quale, ribellatosi all’imperatore Michele II Balbo, passò dalla parte degli arabi e con loro iniziò la conquista dell’isola; “Marza-memi” perciò significherebbe Porto di Eufemio, così come Marsala vuol dire “Porto di Alì” oppure “Porto di Allah”.
Storia
Il borgo è nato attorno all’approdo, poi divenuto porto da pesca, e si è sviluppato grazie a quest’ultima attività, molto praticata ancor oggi, dotandosi anche di una Tonnara, tra le più importanti della Sicilia. La tonnara di Marzamemi risale al tempo della dominazione degli arabi in Sicilia. Nel 1630 venne venduta dal proprietario al Principe di Villadorata. I Villadorata potenziarono i fabbricati della tonnara portando da Avola e da Siracusa degli abili carpentieri, che poi rimasero residenti a Marzamemi.
Nel 1752 costruirono il palazzo e la chiesa della tonnara, e le casette dei marinai.
Nel 1912 fu costruito a Marzamemi uno stabilimento di lavorazione del tonno salato e in seguito del tonno sottolio. La pesca della tonnara fu abbondante fino al dopoguerra.
Economia e attività
Dal porto di Marzamemi, in passato, partivano anche navi che trasportavano grandi quantità di vino prodotto localmente verso i diversi porti della penisola. Il vino veniva trasportato anche da treni merci verso varie località estere, essendo stata Marzamemi fornita di stazione ferroviaria.
Fino al 31 dicembre del 1985, era raggiungibile anche tramite i treni viaggiatori della ferrovia che da Siracusa e Noto, costeggiando il territorio della Riserva di Vendicari, raggiunge Pachino.
Ulteriore fonte di sviluppo è la pesca e la lavorazione di prodotti ittici: famosa è, ad esempio, la bottarga di tonno rosso, lavorata usando artigianalmente antichi sistemi di essiccazione derivati dalla cultura arabo-fenicia.
Marzamemi possiede una bella spiaggia: negli ultimi anni, ha puntato sul turismo, offrendo la possibilità di numerosi approdi attrezzati per imbarcazioni da diporto. In estate, la popolazione aumenta notevolmente, grazie anche agli insediamenti residenziali sorti nei pressi del borgo antico.
Nel mese di agosto si festeggia san Francesco con processione di barche, cuccagna a mare e una regata.
Nel 1993 il borgo storico è stato utilizzato come location dal regista Gabriele Salvatores per il film Sud, con protagonisti gli attori Silvio Orlando, Claudio Bisio e Francesca Neri.
Dal 2000 Marzamemi ospita il Festival del Cinema di Frontiera.
Prodotti tipici di Marzamemi
- Bottarga di tonno rosso
- Ventresca di tonno rosso
- Mosciame di tonno rosso
- Pomodorino secco di Pachino
- Pesce spada affumicato
- Meloni gialli a rete
- Melone cantalupo
- Vino Nero d’Avola
- Suppizzata di tonno
- Crispelle di san Martino
- Granite di Mandorle
- Ciliegino di Pachino (IGP)